Nell’ultimo periodo mi sono ritrovato dinanzi a tante situazioni, anche delicate, ed a doverle trattare con la dovuta attenzione, nei tempi e nei modi più corretti, risolvendole totalmente o in parte, alcune positivamente, altre negativamente, alcune con soddisfazione, altre con rammarico. Tutte mi hanno fatto riflettere molto, una che mi è rimasta impressa si è conclusa con una battuta gratificante di una persona a me vicina che mi disse ”sei un grande!”.
Mi sono soffermato molto su questa frase e sul concetto di grandezza soprattutto in relazione ai vari eventi ed alle varie vicessitudini recentemente vissute.
A tal proposito, vorrei ricordare, a me stesso per primo e poi a tutti coloro che sognano di essere grandi, che non ci si deve credere grandi per aver raggiunto chissà quale eccellente risultato in qualunque cosa ci si è coinvolti, ma sono coloro che ci circondano, che apprezzano o criticano il nostro operato, i soli accreditati a riconoscerci come tali, e questo basandosi principalmente sulle nostre qualità, sul lavoro, l'umiltà, la tolleranza ed il senso di dovere che ci contraddistinguono singolarmente.
Si è grandi non perché si sia superiori agli altri, ma perché si è in grado di aiutarli, guidarli, volergli bene e stargli vicino.
Si è grandi se sappiamo meritare la posizione da noi raggiunta accompagnando nella loro crescita quanti ci seguono, elargendo a piene mani conoscenza, benevolenza e saggezza.
Non mi sono sentito compiaciuto dell’estemporanea manifestazione dell’amico nei miei confronti, ma in quel momento mi sono sentito soddisfatto per aver raggiunto l'obiettivo che mi ero prefissato col mio interlocutore.
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