A quasi un mese dalla sua salita al soglio pontificio, Papa Francesco è già entrato nei cuori dei fedeli. Si è presentato nella maniera più semplice, così come ha sempre fatto nel corso di tutta la sua missione clericale. Ha scelto un nome significativo, ha predicato da subito pace ed umiltà. Si è volutamente distaccato dai fasti e dagli ori usuali, si è rivolto ai poveri ed ha ammonito i potenti. Sembra che lui stesso abbia risposto ai cardinali che gli porgevano insegne dorate: " No grazie, è finito il carnevale".
Si racconta che al conclave del 2005 era lui il "papabile", ma di fronte alla figura dell'allora decano fece egli stesso un passo indietro. Alla luce di quanto successo, sarebbe stato meglio che il passo indietro lo avesse fatto Benedetto, così come si è verificato a distanza di 8 anni. Forse la Chiesa ha perso questi 8 anni dopo il magnifico periodo di Wojtyla. Ma alla fine tutto è andato al proprio posto, Francesco diventa il vero successore di Giovanni Paolo II e toccherà a lui la proclamazione a Santo del Beato Karol Wojtyla.
La speranza è che questo vento nuovo spazzi via tutte le scorie politiche, sociali e religiose che hanno annebbiato l'umanità in questi ultimi periodi e che la Chiesa sotto la guida di Francesco possa essere riferimento e mettersi al servizio del prossimo, allontanandosi da quelle logiche di potere che Cristo combattè fino alla morte.
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