Opinione, cultura e stile di vita. Riflessioni coerenti per una efficace crescita personale. Appunti raccolti su un foglio di carta stropicciato ... on line ... il blog ufficiale di Carmine Misiano
venerdì 27 febbraio 2015
Mancio is back!
domenica 1 febbraio 2015
Benessere e rasatura
A causa dei ritmi frenetici della vita moderna, l’utilizzo di un rasoio tradizionale è però quasi un’arte scomparsa e lo stesso atto del radersi è diventato un fastidio e non si è piú padroni delle tecniche corrette...
Per fortuna, l’uso dei rasoi tradizionali sta ritornando. Ad un certo punto della loro vita, esattamente come è capitato a me, alcune persone capiscono che i risultati che si ottengono con i rasoi moderni non sono poi un gran cosa. Radersi utilizzando marche e prodotti ampiamente pubblicizzati in televisione o sulla stampa non porta allo stesso risultato soddisfacente che si riesce ad ottenere con i rasoi “classici”.
Posso confermare in base alla mia stessa esperienza che sono proprio contento di aver iniziato un bel giorno ad usare il pennello da barba con crema o sapone per produrre una schiuma ricca, lubrificante ed emolliente e ho abbandonato bombolette così come il rasoio multilama a favore di un rasoio di sicurezza. La profondità della rasatura e il senso di benessere nell’utilizzare questi prodotti desueti, provare i vari tipi di lamette, un balsamo dopo barba o semplicemente passare l'allume di rocca, è impareggiabile! Ma ancora meglio, il radersi è diventato un piacere a differenza di altre persone che lo considerano una seccatura o anche una pessima esperienza.
Certo, ci metto un po’ piú di tempo ma lo vale tutto. Molti dicono che non ne vale la pena. E perché no? Basta alzarsi da letto qualche minuto prima ma vi assicuro che il vostro umore sarà notevolmente migliore.
Inizia (forse) una nuova stagione
L'uomo e la barba
Da un po’ di tempo a questa parte sto dedicando un po' più di attenzione alla rasatura. Ma prima di intavolare discussioni su quest'arte da ultimo arrivato mi sembra il caso di soffermarci sulla storia della barba, e prendiamo spunto da una ottima esposizione raccolta su un sito specializzato.
In effetti in tempi antichi, e meno civili direi, la barba era piuttosto diffusa.
Per esempio un popolo che aveva il culto della barba era quello Assiro e poi Babilonese. Portavano lunghe barbe ricciole scurite e lucidate con olii profumati. In occasioni speciali usavano poi polvere d’oro o d’argento.
In Egitto era un simbolo divino e in definitiva di potere. I personaggi di alto rango si sbarbavano ma allo stesso tempo usavano barbe posticcie ritrovate con le loro custodie in numerose sepolture.
Anche i greci del periodo classico portano la barba. Personaggi come gli strateghi ateniesi Temistocle, Pericle o Milziade ma anche gli spartani Pausania e Leonida portavano una corta barba. Le cose cambiano con Alessandro Magno che vuole i suoi soldati ben sbarbati; non per motivi estetici o di igiene ma non vuole che la barba possa diventare un appiglio per i nemici durante le battaglie.
Sempre per motivi prettamente militari anche i romani si sbarbavano. La barba raccolta in occasione della prima rasatura veniva offerta alla divinità nella cerimonia della daepositio barbae. C’era un solo problema, i rasoi non erano un gran che. Usati a secco e poco affilati il radersi era praticamente una tortura e non di rado fonte di tagli e infezioni. Se l’imperatore Nerone già se la faceva crescere sul collo in quanto non amava che il coltello del barbiere (il tonsor) si avvicinasse a quella parte delicata del corpo, è solo con Adriano che prende il via una catena di imperatori barbuti presto imitati, con sollievo, dal proprio popolo.
Nel periodo medioevale la barba segnala le differenti fazioni religiose. Se in oriente gli islamici la portano in quanto si narra che Maometto fosse barbuto. In occidente, dopo lo scisma del 1035, diventa caratteristica degli Ortodossi mentre i Cattolici si sbarbano fino al sacco di Roma. È infatti papa Clemente VII che inaugura in segno di lutto una nuova serie di pontefici barbuti dopo che la città sacra è profanata dalle truppe lanzichenecche.
Poco piú tardi, nel `600, in Inghilterra prendono piede barba e baffi appuntiti che approdano anche sul continente un secolo dopo (la cosiddetta barba alla Van Dyke). In questo periodo nasce la mosca come simbolo di virilità.
Ma il vero secolo della barba e anche dei baffi è il 1800. Il ceto medio avanza e la tecnica ha fatto passi da gigante. I prodotti per la cura di barba e baffi sono alla portata di tutti e nascono numerose case produttrici tuttora attive. Se le basette vengono portate lunghe è ai baffi che viene portata maggior attenzione e cura. Diventano infatti imponenti e tipicamente arricciati all’insù. Di giorno ricevevano cure particolari con creme ed unguenti mentre di notte veniva applicato il piegabaffi, una striscia di stoffa che, attaccata alle orecchie, permetteva di tenerli distesi.
Ma già alla fine dell’800 barba e baffi hanno i giorni contati. Nasce il rasoio di sicurezza e un volto pulito ed onesto è alla portata di tutti. Il 900 e le esigenze militari (per indossare una maschera antigas ci vuole un volto ben sbarbato) diffondono questa tendenza che, salvo isolati periodi, è arrivata per fortuna fino ai giorni nostri.
Ed è proprio questa tipologia di rasoio, quello di sicurezza, che ho appena adottato, abbandonando il classico multilama molto pubblicizzato, assieme a sapone e pennello di tasso che mi stanno dando tanta soddisfazione in un momento, quello della rasatura, in cui ogni uomo dovrebbe dedicare un po' di tempo alla propria cura.