In tempo di crisi degli strumenti finanziari, si cercano ulteriori beni di lusso in cui rifugiarsi, ed accanto ad opere d’arte, gioielli ed orologi troviamo anche vini di lusso. Ci sono vini italiani e di alto blasone che vengono considerati ottimi beni di investimento. Sono molti i collezionisti, italiani e non, che puntano su etichette di questo nettare prezioso e non solo per consumarle in occasione di eventi speciali. La gran parte di queste bottiglie, che hanno costi che vanno dai 500 ai mille euro, vengono conservate in caveau come lingotti d’oro per poi essere a volte rivendute con un ottimo margine di guadagno. Tra questi troviamo il Barolo e il Brunello di Montalcino che rappresentano il simbolo dell’enologia italiana.
Nel primo caso un’etichetta rinomata è quella dell’azienda Voerzio, cantina tra le più apprezzate nel mondo. I cru “Rocche dell’Annunziata” e “Torriglione”, con viti piantate negli anni ’50, si caratterizzano per i loro terreni di origine calcarea che contribuiscono alla definizione e alla grande eleganza di uno dei più famosi Barolo di Langa.
Tra i Brunello, quello di Biondi Santi è una vera e propria icona. A questa cantina si deve la nascita della denominazione: Clemente Santi sul finire dell’800 sperimentò a lungo la vinificazione del Sangiovese, ottenendo risultati eccellenti e il premio all’Esposizione Universale di Parigi del 1865 con il suo “vino rosso scelto”. Oggi, il Brunello di Biondi Santi è un grande classico, la cui maturazione di 36 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia è la stessa da oltre un secolo.
A questi primi due si aggiunge l’Amarone, il vino italiano di pregio più conosciuto al mondo con le sue innate asterità ed eleganza. L’ Amarone di Romano Dal Forno è un altro dei capolavori dell’enologia italiana che, fortunatamente, si rinnova da diversi anni. I giapponesi impazziscono per questo vino sontuoso, morbido e seducente come nessun’altro al mondo. Dopo la vendemmia, i grappoli di uva di tutte e quattro le varietà previste dal disciplinare sono lasciati appassire, e pigiati solo verso la metà di dicembre. Dopo la fermentazione, l’invecchiamento è svolto per 36 mesi in barrique nuove. Infine, l’Amarone della Valpolicella DOC di Romano Dal Forno si completa con due anni di riposo in bottiglia.
Tra i vini preziosi non manca il vino bianco: per l’esattezza un Trebbiano. Tra le eccellenze enologiche di questo straordinario paese che è – per il vino e non solo – l’Italia, c’è anche la versione di questo vino prodotta in Abruzzo dalla cantina Emilio Pepe. Del Trebbiano siamo abituati forse a vedere le interpretazioni più commerciali, invece si tratta di un bianco che può raggiungere livelli di eccellenza assoluta. Grazie a vigneti che godono di esposizioni perfette ed alla cura maniacale del lavoro in cantina Emidio Pepe sforna ogni anno vini di assoluti spessore ed eccellenza. Le escursioni termiche della zona in cui sorgono i vigneti, incastonata tra il Gran Sasso e il mare, portano a vini bianchi di grande longevità, eleganti e raffinati.
Nessun commento:
Posta un commento